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locandina mostra

MOSTRI SACRI

Casa del Cinema, Largo Mastroianni, 1, Roma.

Fino al 29 luglio Villa Borghese è il castello dei destini incrociati, per dirla con Calvino. Un luogo magico che i mostri sacri conoscono bene, avendolo percorso in lungo e in largo tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, a suon di film (la Valeri in Concorso di bellezza, episodio di Villa Borghese per la regia di Gianni Franciolini), servizi fotografici per riviste patinate (Dario Fo e Franca Rame a spasso nel parco con il piccolo Jacopo), telegiornali in bianco e nero (Vittorio Gassman che mette le tende, anzi il tendone del TPI al Parco dei Daini).

Mostri sacri: stessa generazione (tutti nati negli anni Venti), stesso sentiero lungo mezzo secolo lastricato di cinema, teatro, radio e televisione. Un racconto comune intessuto di “parole che viaggiano” e “teatri che camminano”, signorine snob e poèr nani, dritti e gobbi, censure e trincee.

La mostra, curata da L’altra vista - Flaminia Cardini (ideazione-cura), Giuliana Ciancio (ideazione-organizzazione), Francesca Rotondo (progettazione allestimento scenico) - con l’Istituto Luce, va a cercare i punti di contatto tra le loro biografie artistiche, le occasione di incontro e di collaborazione, ma anche i duelli a distanza e le affettuose rivalità. Ricucendo immagini fotografiche, documenti visivi (tratti dagli Archivi Luce e Rai), citazioni e testimonianze dei protagonisti.

Ne vengono fuori squarci di tv ironica e trasgressiva, da Il Mattatore di Gassman alla Canzonissima ’62 della coppia Fo-Rame, e documenti che testimoniano l’eccezionale – e inconsueta - campagna di solidarietà che circonda Dario e Franca dopo la cacciata dal paradiso terrestre della Rai, allorché tutti gli attori riuniti nel SAI si rifiutano di sostituirli nella conduzione del varietà.

Fuori dagli schemi anche l’immaginario botta e risposta tra “Franca e Franca”, gigantesse di nome e di fatto. La Valeri vestita solo dei suoi capelli in una esilarante imitazione tratta dal varietà Stasera Patty Pravo (“Io sono off, off, off… Io lotto, perché? Per avere un salotto barocco, un marito e quattro bebé”). La Rame irriconoscibile nei panni della casellante ferroviaria di Canzonissima (“Ah sì… contenta… sa, una basta che si contenta… e poi se non si contenta basta guardi indietro quelli che stanno peggio di noi altri… ed ecco che si è subito contenta… roba da farci un sacco di risate”).

Le due signore si sono incontrate solo una volta nella vita. Ma “Mostri Sacri” lo conferma: le vie della televisione sono infinite.

 

(25 luglio 2006)

 

copertina catalogo


Chiusa la mostra, è uscito alle stampe il catalogo che la racconta per immagini e scritture.

Non è in vendita, ma se siete interessati, potete richiederlo a: info@laltravista.com.

E, per ulteriori informazioni, andate a www.laltravista.com.

(29 gennaio 2007)