luisellabolla.it - Diario di una telescrivente

Il sito di Luisella Bolla (versione per la stampa)

Libri >  TV > Macchina Sonora
Macchina sonora

Luisella Bolla e Flaminia Cardini

Macchina sonora

La musica nella televisione italiana

Rai-Eri, Roma, 1997, pp. 389

Musica come macchina sonora che struttura i tempi e gli spazi della programmazione. Musica che scorre nel corpo della televisione. Musica come timone in un mare di immagini. Musica che racconta ed emoziona.

Il tempo della musica, che scandisce la vita quotidiana, le stagioni televisive e i grandi eventi mediatici.

E la tv diventa un pentagramma su cui scorre l'esperienza quotidiana dello spettatore, su e giù lungo un fitto repertorio di appuntamenti: dai concerti sinfonici della mattina alle prime serate dedicate agli spettacoli leggeri, fino alle nicchie notturne riservate all’approfondimento, all'informazione sulla musica colta, alla riproposta rievocativa dei programmi della storia musicale della tv.

Il tempo della quotidianità si intreccia con i media-event, che interrompono la routine giornaliera e la regolarità del palinsesto proponendo maratone liriche, concerti live, kermesse e show dove sfilano le stelle del pop e del rock. E' la musica che cattura il pubblico con il suo linguaggio diretto, universale, unificante, che celebra e che invita all'impegno civile e umanitario.

La straordinarietà dei grandi eventi, a sua volta, fa i conti con il tempo che macina le stagioni, quello della ciclicità annuale degli appuntamenti con la musica: dodici mesi scanditi sui ritmi dell'autunno, con  l'inaugurazione della Scala di Milano; dell'inverno, con il Concerto di Natale in Eurovisione; della primavera annunciata dal Festival di Sanremo e conclusa con il concerto del Primo maggio; dell'estate che porta con sé il carrozzone itinerante del Festivalbar.

Lo spazio della musica, con i suoi rituali di messa in scena dello spettacolo.

Un viaggio nelle tipologie spaziali ed emozionali della musica: l'atmosfera rarefatta del teatro; lo spazio nudo dell'auditorium; la domesticità della sala bar; la messa in scena circense del teatro tenda; il richiamo dei megaschermi nei palaparchi e negli stadi; la fusione e confusione tra scena e spettatori nella discoteca; il fondale estetico-turistico della piazza.

I luoghi fisici e i luoghi simbolici attraverso i quali la telecamera incornicia, ambienta e ritualizza lo spazio musicale costruiscono percorsi di senso, mettono in relazione spettacolo e spettatori. La ripresa televisiva tra spazio della rappresentazione e spazio dell'ascolto. Il gioco delle inquadrature tra totali, primi piani, campi e controcampi. L'illuminotecnica e gli effetti speciali. L'occhio della tv nel retroscena.

La memoria della musica, un archivio di cinquant’anni conservati nella Videoteca Rai. I programmi che raccontano l’Italia canterina, i personaggi e i mattatori, le trasformazioni del costume, gli stili ed i linguaggi. Scanditi cronologicamente  in sei età musicali.

1954-1959. Prove di concertazione. Dalla voce al volto: l'eredità radiofonica e teatrale; la rivista e il varietà. I quiz abbinati alla musica leggera e i jingle di Carosello. I maestri Canfora, Kramer, Trovajoli, Barzizza e le prime scorribande catodiche del rock-and-roll.

1960-1965. Un binocolo per tutti. La febbre festivaliera e la cultura giovanile del beat. Il credo pedagogico della tv e la scoperta del melodramma italiano.

1966-1970. Anni suonati. Il duello tra canzone melodica e canzone yè yè. Il folk e il jazz. I cantautori e i cantanti-mattatori.

1971-1974. Fiato alle trombe! Le commistioni tra i generi musicali: la lirica, il pop e il rock. Lucio Battisti e Lucio Dalla. La tv vetrina del disco e le sigle musicali in testa alle hit parade.

1975-1979. Anni stonati. La “nouvelle vague” lirica e il tuca tuca di Raffaella Carrà. La diretta dalla Scala di Milano e le sfide domenicali tra Corrado e Renzo Arbore. Gli sceneggiati su Puccini e Paganini e l'acceso dibattito sul playback.

1980-1989. Polifonie nell'etere. Il far west dell'etere, all'insegna della concorrenza tra tv pubblica e network privato. La cultura musicale su RaiTre e la febbre del sabato sera. Il trionfo dei dee-jay e dei megaconcerti live. La musica da vedere nei videoclip di Mister Fantasy e il karaoke di Fiorello nelle piazze italiane.